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Postilla » Ambiente » Il Blog di Corrado Tumaini » Inquinamento » Tags: Ponza, centrale elettrica, inquinamento, emergenza, ….

15 settembre 2009

Tags: Ponza, centrale elettrica, inquinamento, emergenza, ….

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Di origine vulcanica, con le sue coste frastagliatissime, Ponza è un’isola che tale è rimasta nella sua lunga storia. Un microcosmo a sé.

“Il vulcanismo riolitico sottomarino tardo pliocenico dell’isola di Ponza è interpretato, per quanto riguarda la geometria e la struttura, come l’equivalente subacqueo di un complesso di duomi. Sono riconosciuti tre duomi coalescenti, coincidenti con i centri di Monte Pagliaro, Cala dell’Acqua e Cala Fontana, allineati lungo una frattura regionale ad andamento NE.  I duomi si sono formati tutti da un singolo episodio eruttivo costituito da più pulsazioni con la messa in posto di una grande varietà di facies.”

L’isola è dunque il risultato della lotta violenta tra due elementi: il fuoco e l’acqua. Si osserva nel caotico disporsi delle rocce, nel continuo accavallamento degli strati, nelle fratture, nei getti di roccia vetrosa.

L’estraneità della tagliente ossidiana a perenne contatto con le alterazioni profonde del caolino, la compattezza tenace della riolite che si confronta con la leggerezza della pomice. Facies diversissime, improbabili convivenze, geometrie incompiute di contatti cristallizzati. Un’unica origine.

La geologia caotica  marca il paesaggio dell’isola. La luce sempre abbagliante e il buio che è addizione di ombre offrono all’osservatore solo i profili. E poi, improvvise, si aprono le alte falesie, le cesure, le aperture verso l’indefinito del mare aperto.

La geologia si riverbera nei caratteri dei suoi abitanti: occhi avidi come il caolino, taglienti come l’ossidiana, sdrucciolevoli come la bentonite, aridi come la pomice.

Settembre 2009:  intervento in emergenza. La tensione sul caso non è quella  “giusta”. Non è la prima volta che mi capita. Non sarà l’ultima.

Affaticato, nella ricerca della realtà, desidero una sguardo sereno sul quale posare il pensiero,  come l’assetato brama una fonte di acqua fresca. Lo trovo, infine. Simile a un fenocristallo di quarzo nella liparite, estraneo alla massa vitrea, più antico, memore di altre ere e di altre saggezze, ma intimamente legato alla massa amorfa dallo stesso magma. Devi isolarlo dall’intorno: allora la sua luce, pura, di tenue vermiglio, risplende.

Ritrovo la serenità e riprendo a scavare.

Scavare. Incurante dei conflitti, dei veleni, delle paure altrui, delle connivenze, dei piccoli interessi, delle notizie ANSA (in)fondate sul “l’ha detto la bagnante”, dei giornalisti taglia-incolla,  dei turisti caciaroni, delle autorità lontane “preoccupate della situazione”, delle buone intenzioni che si trasformano, col passare degli anni (troppi!) nell’ unico motivo di vita, in un cancro,  baratro della coscienza nel quale si trascina anche la famiglia.

Perché così si originano i “casi di Ponza” come quello, recentissimo, dell’inquinamento della spiaggia di Giancos. E come quelli di sempre: gli abusivismi dei pontili, la baia “dismessa” di Le Forna, le discariche non a norma, la rete fognaria imposta dall’alto e comunque incompiuta, le opere pubbliche abbandonate al degrado.

Letture: 7158 | Commenti: 1 |
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Un commento a “Tags: Ponza, centrale elettrica, inquinamento, emergenza, ….”

  1. Corrado Tumaini scrive:
    Scritto il 16-9-2009 alle ore 19:27

    Ricorrendo i tags raccomandati nel titolo si aprono decine di pagine dove si scrive diffusamente di fiumi di gasolio in uscita dalla centrale, di sversamenti a mare, di bagnanti sfollati dalla “spiaggia”. Nessun articolo è scritto in prima persona, nessun resoconto dal luogo della notizia, talvolta neanche la firma a chiusura del pezzo. In contro-tendenza, vi segnalo un articolo pubblicato su “il Nuovo Territorio” di Paolo Iannuccelli: http://ilnuovoterritorio.blogspot.com/2009/09/ponza-vitiello-e-mazzella-datevi-la.html.
    Forse, il vero problema di Ponza non è l’inquinamento da gasolio ma quello da vetriolo…

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